La presenza di acari spesso passa inosservata, salvo i casi in cui ci siano persone particolarmente sensibili che tendono a manifestare problemi di natura allergica. La lotta a questi artropodi è basata prevalentemente sulla corretta gestione dei parametri climatici di un ambiente, spesso elemento fondamentale per la loro sopravvivenza è l’alta umidità.
L’uso di insetticidi comunemente impiegati per gli insetti risulta di scarsa efficacia.
Gli acari possono vivere comunemente liberi (nel terreno, in superfici varie, nelle acque,ecc) o come parassiti ai danni di animali o infestanti delle derrate alimentari. L’ambiente domestico può ospitare un gran numero di essi, a questo proposito si ricordano quelli appartenenti al genere Acaru Dermatophagoides, glycyphagus, tyrophagus, ecc.
Dal punto di vista sistemico gli acari rappresentano un vasto ordine degli artropodi e tendono a non essere considerati come un unico gruppo naturale, ma come un insieme di gruppi eterogenei. E’ molto difficile trovare caratteri veramente comuni; complessivamente possiamo dire che hanno dimensioni ridottissime (nella maggior parte dei casi, ad eccezione delle zecche), hanno forme variabili, presentano spesso una segmentazione non visibile e apparato boccale generalmente pungente-succhiante o di tipo masticatore.
Per quanto riguarda gli acari ectoparassiti, che sono un grande numero, vale la pena ricordare zecche dure (ixodes, rhipicephalus) e zecche molli (argas), artropodi ematofagi per eccellenza che possono attaccare un gran numero di uccelli, rettili, mammiferi, uomo compreso.